La stufa a fungo era una tipologia di stufa che, fino a qualche tempo fa, veniva utilizzata soltanto dalle attività commerciali. Si tratta infatti di quella stufa a piramide che di solito di trova nei bar o nei ristoranti, che la adottano soprattutto per riscaldare gli ambienti esterni durante i periodi più freddi dell’anno. Di recente però le stufe a fungo (o a piramide) sono finite anche nei giardini e nei terrazzi delle case private. Queste vengono sfruttate per poter stare all’aria aperta durante le mezze stagioni, ricreando un clima perfetto.
Ma non è tutto: esistono anche stufe a piramide per interni, che per essere tali però devono avere determinate caratteristiche. Com’è fatta quindi una stufa del genere? Quante tipologie esistono? Che qualità e difetti hanno? Proviamo a rispondere a queste domande.
Stufa fungo da interno, tra peculiarità e materiale: cosa sapere
Al di là delle diverse tipologie di stufe a fungo da interni o esterni in commercio (ci arriviamo più avanti), bisogna innanzitutto sapere che tutte hanno in comune questa caratteristica: in genere riescono a scaldare un’area intorno ai 25 metri quadrati. Ma non solo: il consumo delle stesse per grande parte dei modelli risulterebbe ridotto, portando grandi vantaggi anche sotto l’aspetto economico. Il rapporto qualità-prezzo insomma sarebbe ottimale, anche tenendo conto di altri fattori.
Se da un lato infatti il fungo da interno o esterno tende ad avere un sistema poco voluminoso, dall’altro parliamo di uno strumento facile da spostare qua e là dove occorre, a seconda delle diverse necessità. Altra peculiarità di questo sistema di riscaldamento consiste nella regolazione del caldo, che permette di ricreare il giusto clima. Nella fattispecie, i modelli più recenti vanno oltre: una volta raggiunta la temperatura preimpostata, sono in grado di autoregolarsi tramite un sensore.
Veniamo ai materiali. I funghi riscaldanti da interno ed esterno in genere sono realizzati in acciaio, siccome questo garantisce una buona temperatura a lungo. Ovviamente ciò non significa che, una volta diventata calda la struttura, non si rischi di ustionarsi al minimo tocco. Anche la forma ha una sua logica: lo sviluppo verso l’alto infatti serve a garantire una ottima distribuzione del colore, oltre al fatto che in questo modo l’apparecchio occupa meno spazio del solito.
Funghi da interno: esistono due diverse tipologie
Le stufe a piramide si possono dividere sostanzialmente in due grandi tipologie: la stufa a fungo elettrica, alimentata grazie a lampade alogene, e la stufa a fungo a gas, che può essere propano o butano. La prima si scalda tramite irraggiamento, la seconda con un bruciatore o un riflettore. In particolare, il fungo a gas per interno è poco indicato, considerando che può risultare potenzialmente pericoloso.
Per gli spazi interni è meglio optare per una stufa a piramide elettrica: non rilasciando gas e odori nell’aria, può adattarsi tranquillamente agli ambienti chiusi. Ma questo è l’unico criterio di scelta? Vediamo quali sono i pro e i contro delle diverse tipologie di stufa a fungo.
Fungo riscaldante da interno o esterno? Vantaggi e svantaggi da considerare
Per scegliere nel modo giusto la stufa a fungo perfetta per la propria abitazione bisogna tenere conto delle diverse caratteristiche che possono cambiare a seconda del modello. Partiamo col dire che la stufa a piramide elettrica, rispetto a quella a gas, può essere funzionale sia dentro che fuori casa e lo stesso apparecchio lo si può spostare all’interno o all’esterno a seconda dei momenti.
Anche dal punto di vista della sicurezza il prodotto è molto affidabile: presenta un sensore che, in caso di ribaltamento o di anomalie in generale, fa spegnere il tutto in automatico. C’è un però: uno dei difetti (o meglio, incomodità) di questo modello è che il collegamento con il cavo alla presa elettrica potrebbe essere svantaggioso sotto l’aspetto logistico. Oltretutto la stufa a fungo da interno elettrica ha sicuramente una struttura più versatile e maneggevole, ma questo in un certo senso è anche un problema perché rispetto a quella a gas risulta meno stabile.
Le stufe a piramide a gas invece hanno una elevata resa calorifica, il che garantisce grandi prestazioni a basso prezzo. La bombola del gas infatti dura molto a lungo e questo consente, sul lungo periodo, un grande risparmio dal punto di vista dei costi. La struttura è molto elementare e lo stesso riscaldamento risulta più durevole e piacevole. A questo si aggiunge il fatto che la disponibilità di modelli è molto ampia, e ciò consente di poter scegliere la stufa giusta senza dover rinunciare ad un’uniformità di stile.
Tuttavia, come già anticipato, questa tipologia di apparecchio ha un grosso problema: la fuoriuscita di fumi, che lo rende poco adatto agli spazi chiusi, se non proprio spaziosissimi. Tra l’altro, proprio avendo una bombola, la stufa a fungo a gas è anche meno pratica da spostare siccome mediamente più ingombrante. In compenso risulta, di contro, più stabile.